Grazie agli interventi di restauro che proseguono ininterrotti sui mosaici delle Collezioni Capitoline, la mostra Colori dei Romani. Mosaici dalle Collezioni Capitoline, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, presenta per la prima volta al pubblico, dal 24 novembre, altri sei capolavori che si aggiungono all’ampia selezione di mosaici già proposta nell’esposizione in corso dall’aprile 2021. Un evento importante che, attraverso la trama colorata di queste opere, prosegue il racconto della storia della città di Roma, illustrando nel modo più completo i contesti originari di rinvenimento.
La mostra è a cura di Claudio Parisi Presicce, Nadia Agnoli e Serena Gugliemi. La progettazione e la direzione dei lavori di allestimento sono a cura degli architetti della Sovrintendenza Roberta De Marco e Monica Zelinotti, con la collaborazione di Maria Cucchi e Simonetta De Cubellis. La guida breve alla mostra è pubblicata da Campisano Editore. Organizzazione a cura di Zètema Progetto Cultura.
Le sei opere si inseriscono nel percorso della mostra arricchendone le diverse sezioni tematiche con inediti motivi figurativi e geometrici. Nuove trame colorate realizzate con grandi tessere di preziosi marmi policromi caratterizzano i due mosaici inseriti nella prima sezione, Storia e tecnica del mosaico, entrambi databili tra il III e il IV secolo d.C.
Il primo presenta un motivo a scacchiera con riquadri di differenti colori, mentre il secondo è decorato da una più complessa composizione formata da motivi geometrici e floreali. Tessere di marmi preziosi, di basalto e di porfido rosso, creano un efficace contrasto cromatico.
Anche la sezione Vivere e abitare a Roma si amplia, accogliendo nei suoi spazi nuove opere, tra queste domina il grande mosaico pavimentale con decorazione a cassettoni, proveniente da una lussuosa domus che sorgeva in età repubblicana sull’Aventino. L’eccezionale stato di conservazione del mosaico presenta il pavimento integro in tutte le sue parti.
La sezione I mosaici dei sepolcri, infine, accoglie altre opere inedite, tra cui un mosaico bianco e nero che presenta una vivace decorazione con figure di amorini circondati da tralci di acanto. Il mosaico costituiva il pavimento di una tomba scoperta a Roma nel 1936, durante gli scavi per la costruzione di una chiesa nei pressi della Stazione di Trastevere; l’edificio sepolcrale faceva parte della necropoli che in età romana sorgeva lungo la via Portuense.